UNA VITA, UNA CHANCE - FRANCO MUSOLINO
“Vincere la criminalità organizzata, si chiami ‘ndrangheta, mafia o camorra, sacra corona unita si può: è un problema sociale, e per sconfiggerla serve un grande sforzo dello Stato ma prima ancora una vera e propria rivoluzione socio culturale che deve partire da noi stessi” .Franco Musolino lo conoscevamo di fama per il suo impegno profuso nella veste di prefetto, a salvaguardia delle leggi di Stato e l’ avevamo apprezzato persino come autore di due libri pubblicati quali“Operazione acqua di felce – storie d’amore e ndrangheta” – e ” Acqua sotto i ponti – storia d’amore e di segreti” -. Due pregevoli opere –a nostro parere – nelle cui pagine, con linguaggio letterario forbito, accattivante e preciso è riuscito a delineare “spaccati” della realtà sociale bruzia incorniciati intorno ad altrettanti fatti di ‘ndrangheta, incastrandoli all’interno di episodi di cronaca realmente accaduta .
Siamo stati favorevolmente colpiti dalla scelta d’ambientare entrambi, il primo nella Calabria, degli anni 60 (La vita che si svolge a Villalba, piccolo paese dell’Aspromonte, - in realtà si trattadi Africo - , e della uccisione del “principe ereditario” di una potente famiglia della ‘ndrangheta locale è il tema dominante del suo racconto d’esordio) e il secondo nei medesimi luoghi ma in periodi temporali successivi alla fine della Seconda Guerra mondiale, (ove pone al centro della trama l’assassinio di una coppia di operatori cinematografici, che incapaci d’integrarsi nella realtà locale frequentando l’ambiente finiscono per vivere le vicende del piccolo paese fatte d’amori, odi, rivalità, prepotenze e di restarne essi stessi vittime).
Quando abbiamo avuto, per motivi inerenti alla professione editoriale e letteraria, il piacere e l’onore di incontrare l’ex Prefetto Musolino, calabrese originario di S. Stefano d’ Aspromonte, profondo conoscitore della realtà politica, geografica ed economica bruzia (ricordiamo che ha operato a Milano, Genova e Napoli ma pure a Cosenza, Crotone e a Reggio Calabria) ci ha colpito una sua considerazione che riportiamo fedelmente: “la mentalità del cittadino calabrese è perfettamente refrattaria a prendere apertamente le parti della Stato rimanendo troppo spesso ad assistere da spettatore a quel che accade, rischiando infine di restare incastrato nelle mentalità di favori e raccomandazioni che in altre parti del Paese non esistono e, quindi, lasciandosi coinvolgere in logiche sbagliate”.
Musolino ci ha confessato che è stata una delle remore, che in qualche modo, han più pesato sulla sua passione per la scrittura, avendo in animo, da Prefetto e non solo da scrittore, una riflessione profonda sul fenomeno della ‘ndrangheta, che analizza sotto punti di vista sociologici evidenziandone la “sudditanza” che la gente del Sud, “la gente di fiumara” si è portata – e si porta - appresso, soffrendo e patendolo sulla propria identità e pelle.
La necessità di riscoprire che il cittadino possa e debba ritrovare il coraggio e il desiderio di transitare da uno stato passivo a quello attivo, nel più vasto senso della parola, è la molla che sospinge Franco Musolino a trattare temi che rafforzano l’amore per la sua Terra, pur sviscerandone lati oscuri e tribali. Il grido di speranza col quale intinge la penna nell’inchiostro amaro e scuro delle secolari realtà bruzie fanno de “Una vita e una chance”il nuovo romanzo che la Titani Editori si onora di presentare, un gesto letterario appassionante, vivo, quanto mai palpitante, forse anche più dei precedenti (senza nulla togliere), segno che la nuova strada, da lui, intrapresa è ancora una volta, quella giusta!