IO E ARIEL - Massimiliano Lopresti - Titani Editori
Ariel è un solitario che vive nella periferia della grande città. Trascorre le sue giornate chiuso in casa: pensa moltissimo, guarda la televisione, si collega a Internet. In seguito a un sogno spaventoso (si partorisce adulto) realizza di essere una persona incompleta che, per una strana convenienza, accetta un modus vivendi non consono al suo vero sentire. Per fissare questa verità rivelata comincia a scrivere; la scrittura rappresenta un'improvvisa possibilità di guarigione e una possibile via d'uscita.
Nel pensiero autobiografico Ariel trova una forza di volontà inaspettata: va avanti nonostante i momenti difficili, i pensieri ripetitivi e la parte di sé che si è accomodata nella solitudine. Quando si sente soffocato dai muri esce di casa, ma ogni volta vi torna ancora più disperato. Dopo un lungo monologo in cui realizza di essere dominato dall'inazione, decide di partire e raggiunge il paese dei nonni paterni (l'ultima volta vi era stato da bambino). In quel posto ci dovrebbe essere ancora la casa degli avi emigrati nella grande città. Arriva in un paese semiabbandonato, abitato soprattutto da vecchi, dove ritrova la lingua parlata, il dialogo, l'incontro con l'altro. Rimanere, però, significherebbe non affrontare il vero problema e, quindi, Ariel ritorna nella sua città con la ferma intenzione di rimettersi a vivere.