
Formato 14,8 x 21 - Copertina e interni a colori - Pagine 204 -
"… perché per superare le sfide del futuro servono Valori, che sono chiari negli esempi del passato, SENZA MEMORIA NON C'È FUTURO!" Ciro Niglio Colonnello dei Carabinieri
DALLA PREFAZIONE DEL GENERALE PASQUALE MARTINELLO
"La Campagna di Russia è una delle pagine più dolorose, ma anche una delle più gloriose dell’Esercito Italiano nella Seconda Guerra Mondiale. Ha ispirato numerosissime opere letterarie che intendevano ana-lizzare, raccontare, valutare i fatti d’arme e il valore dei nostri connazionali in uniforme. Pochi, però, hanno potuto affermare: “Nikolajewka: c'ero anch'io” o più specificatamente “solo chi ha visto la tragedia di quelle giornate di marce silenziose sulle piste gelate e chiuse dalla sacca, può dire”.
Uno di questi è Padre Masseo (Saverio per l’anagrafe) Marchese, che ha scritto I Miei Ricordi di Guerra, Russia luglio 1941-marzo 1943. Padre Masseo era il Cappellano della 52^ Divisione Torino ed ha accom-pagnato la Grande Unità lungo tutto il suo impegno con l’ARMIR.
Questo memoriale, chiuso in un cassetto per anni, ha rivisto la luce il giorno in cui un’anziana Signora ha chiesto a Giuseppe Chirico, (l’autore di questa bellissima ricerca letteraria), di visionarlo e, se ritenuto opportuno, di valorizzarlo.
Chirico ha accettato l’incarico come una missione, come fa un vero militare quando riceve un compito. Il mandato non era facile perché alla complessità della vicenda in argomento si aggiungeva un innegabile impegno etico, quello di portare a termine il lavoro mettendo in giusto risalto il testamento morale del nostro Padre Masseo.
Il risultato ottenuto è decisamente importante e di pregevole fattura. Al documento originale, Egli ha sapientemente aggiunto il quadro storico di riferimento ed ha citato i personaggi che con Padre Masseo hanno affrontato e condiviso la realtà di quei giorni. Ha arricchito il diario con argomenti e contesti suggeritigli dalla propria, grande umanità e sensibilità. Ha incastonato questo preziosissimo memoriale in un anello di pertinenti, precisi ed adeguati rapporti per ottenere un quadro esauriente e completo.
Lo stile del libro di memorie è schietto, ma mai inesorabile: “Sulle piste, sempre morti. Congelati e feriti urlano, piangono, gridano, tendono la mano come se chiedessero l’elemosina. In uno sforzo supremo, ultima fatica, cercano di seguire, spinti dalla speranza d’incontrare le linee tedesche, si trascinano sulla neve come se la salvezza fosse vicina. Ma sfiniti, stremati cadono”.
Il memoriale è scritto da un sacerdote, un uomo di fede che comprende le sofferenze degli uomini, dovute alla ferocia della guerra e alle loro condizioni di vita. Non può e non vuole sottacerle, ma il suo stile è caritatevole, non perde la sua umanità. Il Nostro Cappellano scrive: “Chiusi nella tenaglia, il tempo non è quello che passa, ma quello che si sente passare. Solo si percepisce la differenza tra l’alba e il tramonto, il giorno e la notte”.
I “Ricordi” si chiudono con una affermazione che ci sentiamo di fare nostra: Voi vivete. Vivete nella continuità della fede, per la quale siete morti. Vivete nella continuità dei puri, fulgidi, sublimi ideali di pace e di fratellanza”. Padre Masseo è certo che la memoria di quei fatti ci sarà sempre e che non ci abbandonerà, ma egli vuole qualcosa in più: vuole che i suoi “Ricordi” diventino un libro di Pace per le future generazioni.
Pasquale Martinello - Generale di Divisione (Aus)
Presidente Associazione Culturale Calabria in Armi