COLPO AL SISTEMA -
'ndrangheta, pd e il pm prestato alla politica -
Giovanni Paolo Bernini - Titani Editori
Prefazione di Vittorio Feltri
Presentazione di Riccardo Colao
UN LIBRO - INCHIESTA - CHE TESTIMONIA - CON DOVIZIA DI PARTICOLARI, INDIZI, PROVE, DOCUMENTI - E INCHIODA I RESPONSABILI DELLA POLITICIZZAZIONE DI QUELLA PARTE DELLA MAGISTRATURA PRONTA A BATTERSI E A DIFENDERE NON LA VERITA', PERCHE' TRIONFI LA GIUSTIZIA, MA LE BIECHE RAGIONI DI UNA FAZIONE POLITICA BEN INDIVIDUATA
Caratteristiche tecniche: Copertina a colori con alette; Formato mm. 150 x mm. 210 - Pagine 182
Due libri (è allegato anche il testo di STORIE DI ORDINARIA INGIUSTIZIA - Errore o crimine giudiziario) in in un'unica edizione completa con altrettante pedisseque appendici documentali e fotografiche.
«… Il peggior lascito, involontario, di "manipulite" perché i procedimenti furono talmente pubblicizzati, reclamizzati, portati sul grande palcoscenico pubblico che stimolarono in tutti i magistrati italiani una gran voglia di protagonismo e di concorrenza nella pubblicità... Intendiamoci bene la Giustizia italiana ha anche le persone serie e di queste persone serie però si è persa traccia perché le persone per bene non fanno...non fanno notizia... non fanno baccano... non appaiono sulle prime pagine dei giornali... non lasciano dichiarazioni incendiarie. Tutto questo è avvenuto a causa dei mezzi di comunicazione che hanno seminato in una professione che dovrebbe attenersi alla riservatezza assoluta, questo virus del protagonismo che ormai travolge tutto è diventata una categoria di pagliacci che pur di apparire sulle prime pagine dei giornali inventano pure i processi».
Le parole, le dichiarazioni, il giudizio appartengono al grande Indro Montanelli nel mentre risponde alle domande dello scrittore Alain Elkann. Ritornano ancora in mente, anche se tanto tempo è trascorso, da quando vennero registrate. E ci paiono - però, verosimilmente - quanto mai attuali, correndo in aiuto per dare incipit a qualche riga di premessa al libro di Giovanni Paolo Bernini. Intendiamo offrire alcune spiegazioni a chi avrà avuto il piacere di ritrovarsi il volume tra le mani. Il lettore, nelle pagine che seguono, avrà a disposizione oltre al testo del titolo ben definito apparente in copertina, pure il precedente, pubblicato, dal protagonista ed autore Giovanni Paolo Bernini presidente del consiglio comunale ed assessore, per molti anni, a Parma.
Abbiamo concordemente ritenuto che l’accorpamento dei due tomi, possa garantire la comprensione dei fatti illustrati magari attingendo alla memoria storica indispensabile per approfondire, per giudicare, per godere di una panoramica di quanto avvenuto.
Giovanni Paolo Bernini non ci racconta chiacchiere frutto della sua pur fervida fantasia ma lascia scaturire una prosa precisa, ricca di particolari, di riferimenti, di cattivi pensieri col contorno di prove concrete che espongono il coinvolgimento realmente vissuto e consumato sulla sua pelle di uomo, di cittadino italiano e di politico.
Il tema trattato a riguardo della maxi-inchiesta giudiziaria, esercitata contro la ‘ndrangheta al Nord Italia, parte dopo il coinvolgimento che l’aspira nel tritacarne tribunalizio e lo rigetta nella gogna mediatica dello sputtanamento sulla base del mero convincimento di un “pm” che, anziché “gettarsi a sinistra” come avrebbe potuto suggerirgli il grande attore comico principe De Curtis (in arte semplicemente Totò), svolta “a destra” convinto che le armi di “distrazione di massa” possano servire a distruggere gli avversari e giovare al partito a cui, ideologicamente, aspirerebbe a sentirsi vicino o comunque debitore di qualche nomina.
E come va a finire? Che le responsabilità della ben individuata fazione politica sono rimaste - ancora oggi - pressoché inesplorate, lasciando illibata la carriera degli “onorevoli Trombetta”, mentre le tesi, a cui Bernini perviene, grazie al suo diuturno lavoro d‘inchiesta, sono state confermate in primis dalla sentenza del Plenum del C.S.M. (il magistrato Mescolini è stato allontanato e trasferito per “incompatibilità ambientale” dalla Procura reggiana) e, successivamente persino dalle dichiarazioni dell’ex Sostituto procuratore antimafia Roberto Pennisi, tesi ben espresse e contenute nella relazione, a sua firma, pervenuta sul tavolo del ministro della Giustizia Nordio.
“Colpo al Sistema”, quindi è, per certi versi, il “sequel” di “Storie di ordinaria ingiustizia” e riparte dalla sentenza che riconosce gli errori del “pm” estendendosi sino alle recenti esplosive dichiarazioni su ciò che realmente accadde, in ambito dell’inchiesta “Aemilia”, scoperchiando la pentola dei rapporti intercorrenti nel “Sistema” a partire dalle intercettazioni tra Palamara e gli amici e gli amici di Palamara con altri amici.
Giovanni Paolo Bernini, autore dei due libri, oltre che protagonista, suo malgrado, di un’inchiesta dove non aveva nessun titolo o colpa specifica attribuibile per restarne coinvolto ha colto le due assoluzioni ed è stato riconosciuto innocente da ogni accusa inventata e addebitata. La sua vita a partire dai quei terribili momenti in cui apprende, dagli schermi della tv, di vestire i panni dell’ “indagato” mentre, a Roma, cena in trattoria è cambiata. Tuttavia è proprio da quegli istanti che ha riesumato il coraggio, la voglia, la forza di combattere, per affermare come non tutti i cittadini italiani siano disposti ad accettare supinamente gli errori di chi dovrebbe amministrare la Giustizia, tenendo da parte i personali preconcetti ideologici.
Forse altri avrebbero pensato a ricostruire la carriera politica interrotta, si sarebbero dedicati a rabberciare la professione spezzata, lui, invece, ha ritenuto di profondere tempo e risorse per scendere in campo, quello dell’onore e della verità, e combattere, in prima persona, solo contro tutti, il malcostume, made in Italy, che risponde alla mancata “responsabilità civile del magistrato che sbaglia” o peggio che sbaglia consapevole di sbagliare per fini politici a difesa del partito in cui si riconosce..
Ecco la principale ragione che ci ha spinto ad ospitare i suoi libri in una delle nostre collane editoriali. Ecco l’unico motivo per il quale confidiamo che il suo impegno possa essere riconosciuto da tanti altri italiani che - come lui, come noi – ritengono il pianeta Giustizia quale luogo dove non si debba temere discriminazioni per questioni ideologiche o politiche che ognuno è libero di scegliere.
Non sappiamo – e non potrebbe essere diversamente in quanto privi di poteri divinatori – se questo libro diventerà un best-seller, però siamo certi che il “Colpo al Sistema” è partito e non potrà più essere evitato un KO sul ring dell’opinione pubblica. Aver partecipato, sia pure marginalmente, in veste di “secondi”, sul quadrato politico, aver offerto motivo di informazione pulita, veritiera, per ristabilire la certezza del diritto nell’Italia del caos - costituisce gran motivo di orgoglio per gridare con determinazione, assieme a Giovanni Paolo Bernini: Viva la Libertà, Viva la Giustizia Giusta!
Riccardo Colao *
*Giornalista, Scrittore, Editore, Direttore Responsabile del Quotidiano l’Italiano. - Membro Fondatore dell’Associazione “Riforma Giustizia” presieduta dal Giusfilosofo e procuratore generale emerito dott. Otello Lupacchini