ATTRAVERSO GLI ARCHI (Vedo il Mare) SANDRA SVAIZER - TITANI EDITORI

Formato 15x24 - Pagine - Copertina a colori

SINOSSI

Il viaggio tra queste emozionanti pagine non coincide con un prevedibile incontro tra una donna ed un uomo, perdutosi nei diversi bivi della vita, né con l’intenzione di far rivivere protagonisti approdati in un inconsueto luogo dove nulla è come sembra e nulla cambia.

Nella ferma convinzione che la casualità non esista –mettiamoci lo zampino di Saturno in opposizione che influenza e stimola i rinnovamenti- è evidente che qualcosa abbia voluto che, anche un’amicizia di vecchia data, velata dalla quotidianità, si sia ritrovata in un delicato frammento esistenziale; con quale fine sarà la lettura a svelarcelo.

La scrittrice coinvolge così anche il lettore in un appassionante ed ininterrotto intreccio di emozioni, nel riprendere il percorso da dove l’aveva interrotto, per terminare il suo enigmatico viaggio con un finale tanto inaspettato quanto significativo, indubbiamente degno della sua personalità spontanea ed autoironica, lasciando volutamente trapelare la sua vera natura in uno dei cerchi finalmente chiuso… forse.

C’è una noce nel Mediterraneo. Nelle sue profondità abita assopita l’energia del fuoco, pronta a materializzarsi in modi e circostanze che solo lei conosce e decide.

C’è un’isola nel Mediterraneo, non sconosciuta ma così spesso smarrita tra le brume e sguarnita di attrattive per le masse da essere ancora oggi ai margini delle rotte turistiche.

E’ la principale protagonista della storia, senza di lei nulla sarebbe potuto accadere.

Qui è impossibile non conoscersi. Ali e Teo infatti si sono conosciuti: un concentrato di contraddizioni anticonformiste alla inconsapevole ricerca di sentimenti genuini. Inizia come un romanzo, che rimane sempre sullo sfondo, come le molliche di pane sulla strada di Pollicino, ma gradualmente trasfigura in un intreccio con flashback e subitanee riflessioni, incondizionato tributo all’aspra bellezza di questo luogo ed all’essenza primordiale della vita. Espressioni libere si affacciano all’improvviso, insinuandosi tra dettagli in foto o schizzi sovrapposti. Battiato è un pregnante sottofondo; parlano Sepulveda, Conrad, A. Dumas, Rea, Kandinsky, Massimo Troisi, Meryl Streep, Madame Butterfly,i Nomadi, A. Minghi, Tina Turner… L’arco temporale va, a singhiozzo, da una presunta epoca “del Caos” ad oggi, toccando il periodo dei pirati saraceni, la metà circa dell’ Ottocento, la prima parte del secolo scorso, i primi anni ’90.

DALLA PREFAZIONE DI RICCARDO COLAO - Direttore del Quotidiano "l'Italiano"

Diciamoci la verità. Quando la commissione dei lettori, che ha il compito di esaminare le opere pervenute nella mail della nostra casa editrice, ha deciso di inviare al sottoscritto il testo di Sandra Svaizer, dopo aver intrapreso la sua lettura, ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un piccolo capolavoro di letteratura popolare.

Scritto con amore, fantasia e qualche pane di indubbia esperienza personale, questo racconto diviso in varie parti ha un “non so che” di ammirazione che induce a proseguire, pagina dopo pagina, sino alla fine quando si scopre che magari potrebbe esserci un seguito e si resta dispiaciuti per aver raggiunto la conclusione.

Si tratta soprattutto di un racconto contemporaneo di rara efficacia e di eccezionale e formidabile freschezza, probabil-mente destinato a restare nell’oscurità degli atti incompiuti se non avessimo avuto l’opportunità di prenderlo in consi-derazione. Se non avessimo accettato di curarne questa prima edizione, nell’augurio che possa averne tante altre, nella speranza che possa essere letto e goduto ancora da molti nuovi lettori e lettrici.

Sandra Svaizer parla, anzi scrive esattamente come “man-gia” e ciò favorisce curiosità, induce volontà di approfondi-mento, autorizza a penetrare nei meandri e nei risvolti delle azioni che si ripercuotono lungo i capitoli e le parti di un libro scritto quasi per essere utilizzato poi nella versione cinematografica.

Insieme al racconto e alla narrazione dei fatti che scopriamo con felice intuizione, l’autrice inserisce ritagli, scampoli, frammenti di opere viste sul “grandeschermo” che l’hanno colpita e che coinvolgono i personaggi protagonisti.

Tutto questo fornisce elementi di attenzione e di studio e nella contemporaneità anche spiccioli di “remember”. In fondo un conto è ascoltare una canzone, un altro gustarne i versi leggendoli. Così come pure per i dialoghi di un attore, le note di una colonna sonora.

Sandra Svaizer è all’esordio. Se la farina del suo sacco non si esaurirà con questo primo libro, siamo certi che potrà offrirci altre nuove occasioni di godere della sua buona vena creativa.

Nel frattempo approfittiamo di questa sua “opera prima” per augurarle tutto il successo che merita!

Riccardo Colao

(Scrittore, giornalista, direttore del Quotidiano l’Italiano)