
Formato cm. 15 x 21 - 110 pagine a colori - Copertina e retrocopertina a colori - Album Fotografico
DALLA PREFAZIONE DI RICCARDO COLAO - Giornalista, Scrittore e Direttore del Quotidiano l'Italiano: "Alessandra Scorza, autrice del testo, ha perfettamente ragione quando (nelle pagine a seguire) scrive che il Football (a qualsiasi livello venga disputato) non sia da considerarsi soltanto uno Sport. Non è, di sicuro, uno dei tanti, aggiungo e non ho difficoltà a farmi persuaso che possa considerarsi lo Sport mondiale di squadra per eccellenza. Ancor di più lo ritengo un fenomeno competitivo di aggregazione sociale tra i più diffusi nell’intero globo terrestre.
Le ragioni del suo successo - nonostante abbia compiuto - nella forma moderna regolamentata in Gran Bretagna, a partire dall’ottobre 1863 - più di centosettantadue anni sono sotto gli occhi degli os-servatori che si occupano di antropologia ma anche sotto quelli della gente comune che lo segue.
Il “Soccer” (per dirla come gli inglesi), da pura competizione agonistica, riservata a due club che si contendono su un ettaro di pianura, la vittoria rea-lizzando il maggior numero di gol, si è via via evo-luto a spettacolo pubblico da assistervi collettiva-mente nel contesto di stadi, per poi trasformarsi in fenomeno televisivo e in materia specifica per gli amanti, prima del totocalcio, quindi delle scom-messe.
Il Calcio unisce, appassiona, emoziona, affratella, divide e impera ovunque ad ogni dimensione per qualsiasi latitudine e longitudine. Dai singoli quartieri a intere città, dai piccoli centri alle metropoli, da una nazione all’altra. Lo si pratica in varie forme. Esiste il calcetto, il calciotto e il calcio a undici. Vale a dire il numero di atleti di cui è formata la formazione.
Dunque anche a Sersale, centro urbano dell’entroterra bruzio, sul versante Jonico della provincia catanzarese, il Soccer, è - come altrove - disciplina sportiva praticata, coltivata, amata, seguita e incentivata, sia pure non a livelli professionistici.
L’autrice scava a fondo sin dalle origini dell’attività agonistica; analizza il fenomeno e riscopre epi-sodi, dati, nomi di atleti, allenatori, dirigenti, presidenti che, dedicando tempo e passione, hanno reso possibile la storia - poco nota al grande pubblico -
e che ha, tuttavia, in sé i medesimi germi della passione nutrita ovunque per il “pallone”.
Ecco che dal 1975 ad oggi “Sersale mon amour”, per dirla come Alessandra, rievoca i trascorsi del club dilettantistico che, partendo dalla Terza Categoria, è riuscito ad approdare - impresa non facile - addirittura sulle rive del IV torneo Nazionale: la serie D. Campionato in cui si è distinto con onore e ove ambisce ritornare prima possibile.
Licenziando il volume edito dalla Titani Editori, dedicato al Sersale Calcio ritengo, cosa buona e giusta, affermare che il boato di Wembley non è da meno dell’urlo del Maracanà, che il clamore del Meazza (ex San Siro) non ha minore intensità esplosiva del Maradona (ex San Paolo) e che ad ogni li-vello, il Football consenta, a chiunque lo giochi o vi assista, di partecipare, sia da protagonisti o spet-tatori, e di vivere emozioni, brividi, passioni, con eguale collettiva democratica intensità.
Non è il luogo che rende grande lo spettacolo del Calcio. Una piazza, una spiaggia, persino un vicolo possono tramutarsi in spazi dove praticarlo. E non è importante restare seduti in tribuna, affacciarsi da una finestra, da un balcone o dal muretto di un lungomare, per rendersi conto che il gol è sempre un gol anche se la porta è immaginaria, come le linee di centrocampo e dell’area di rigore, ed i pali sono segnalati da un gruppo di ciabatte.
A Sersale queste cose le hanno capite da tempo. Ne han fatto tesoro e la conquista della serie D equi-vale a quella della serie A per Catanzaro, Reggio Calabria, Crotone, per indicare città di Calabria che han colto il massimo onore di accedere e competere nell’Olimpo del Calcio Nazionale.
E qui il discorso potrebbe farsi addirittura immaginifico considerando che negli annali si ha trac-cia di club che han conquistato realmente la prima serie italiana partendo dal quartiere.
Mi riferisco a casi notori quali la Sampdoria (club genovese) al Chievo (sodalizio veronese), Pro Patria (Busto Arsizio) Sampierdarenese (Genova), Novese (Novi Ligure) e poi ancora Legnano, Casale, Carpi. Dunque perché negare che il sogno del salto nelle categorie superiori possa materializzarsi al di là del fattore che una società appartenga o meno a minuscole realtà urbane?
Nei primi mesi del 2025 è stato distribuito nelle cinesale il film “US Palmese”. La trama. Don Vin-cenzo (nel ruolo Rocco Papaleo), geniale agricoltore in pensione, di Palmi, ha l’idea per risollevare la squadra locale e organizza la raccolta fondi per ingaggiare Etienne Morville (interpretato da Blaise Afonso), giocatore di Serie A, tra i più forti al mondo, al fine di poter finalmente vincere il campionato.
Un film che esalta l’amore e la passione per il Calcio, come pure è un bel libro, questo di Alessandra Scorza, che scrive del Sersale come scriverebbe del Napoli o della Juventus, del Milan o del Torino. Perché il Football, a prescindere dalla categoria in cui si compete, merita attenzione e considerazione. Ne han diritto i calciatori, i tifosi, e anche lei.
Allora viva l’A.S.D. Sersale e lunga vita ai “Lupi Giallorossi”.
Scorza e i Sersalesi, per il 50°, han già vinto, a valanga, milioni di …auguri sinceri, per il prossimo futuro, pure da parte mia!"